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      Personaggi
Italia
Il nome di Italia viene fatto generalmente derivare da Vitulia (terra dei vitelli); la storia del paese si identifica con quella di Roma fino alla caduta dell' Impero Romano d'Occidente avvenuta nel 476 d.C. quando, dopo successive invasioni barbariche, Odoacre ne assunse il governo. Seguì il regno del goto Teodorico e, dopo la morte di questo, l’imperatore d’Oriente Giustiniano si impadronì dell’Italia con la guerra gotica; nel 568 gli invasori Longobardi costituirono il primo dominio barbarico assoluto e la penisola venne così divisa in Romania e Longobardia. Nel 774 i Franchi abbattevano il regno Longobardo e riunivano i territori settentrionali nel regno d’Italia che dopo l’incoronazione di Carlo Magno fece parte del Sacro Romano Impero. Con lo sfacelo dell’Impero carolingio, il regno d’Italia cadde in balia dell’anarchia feudale, finché, dopo la calata di Ottone I di Sassonia, la corona passò a sovrani germanici. Nell’Italia meridionale e in Sicilia, a una lunga dominazione bizantina e araba, subentrò la signoria dei Normanni nel secolo XI; si imponeva intanto la nuova forma politica del Comune. Con la rovina della casa di Svevia gli Angioini, chiamati da papa Clemente VI, si insediarono nel regno di Napoli, mentre la Sicilia passò agli Aragonesi. Nei secoli XIII-XIV, le lotte interne dei Comuni portarono alla formazione delle Signorie. Nel 400 uno straordinario fiorire delle arti fece dell’Italia il centro di irradiazione della cultura del Rinascimento; iniziò tuttavia un indebolimento politico della penisola, che nel 1494 subì l’invasione di Carlo VIII di Francia. In seguito l’Italia conobbe il predominio spagnolo che, prolungatosi per tutto il Seicento, segno per l’Italia una grave decadenza economica e politica. Nel 1713 ci fu la dominazione austriaca; con il trattato di Vienna del 1738 Napoli e Sicilia tornarono indipendenti sotto un ramo dei Borboni di Spagna. La rivoluzione francese e l’impero napoleonico introdussero in Italia le conquiste politiche francesi e rinnovarono l’assetto territoriale degli stati. Con il congresso di Vienna del 1815, sulla base del principio di legittimità, si restaurarono sotto il predominio austriaco gli stati prima esistenti. Le lotte del Risorgimento e le guerre di indipendenza portarono nel 1860 all’unificazione sotto la casa di Savoia e nel 1861 alla proclamazione del regno di Italia, completata nel 1866 con l’annessione del Veneto e nel 1870 con la conquista di Roma. Il nuovo regno si trovò ad affrontare gravi problemi interni; nel 1882 strinse la Triplice Alleanza con Germania ed Austria-Ungheria e avviò una politica coloniale che portò alla sfortunata guerra con l’Etiopia nel 1896, e alla guerra italo-turca nel 1911-12 conclusasi con la conquista della Libia. Scoppiata la I guerra mondiale, l’Italia si mantenne neutrale per qualche tempo, finché si schierò con le potenze dell’Intesa. Nel dopoguerra a seguito di una grave crisi delle istituzioni parlamentari, si impose il fascismo e sotto la dittatura fascista, l’Italia condusse una politica estera di prestigio. Nel 1939 fu firmata l’alleanza formale con la Germania e nel 1940 il Tripartito con Germana e Giappone. Scoppiata la II guerra mondiale l’Italia intervenne nel 1940, ma lo svolgimento successivo delle operazioni segnò per l’Italia. Dopo l’invasione alleata della Sicilia nel 1943, si ebbe la caduta di Mussolini e la ricostituzione legale dei partiti. Dopo la liberazione di Roma nel 1944 il re affidò i poteri al principe ereditario Umberto e Bonomi divenne primo ministro . Nel 1946 furono indette le elezioni e fu tenuto un referendum; inseguito ai risultati fu proclamata la repubblica. Negli anni Cinquanta e Sessanta l'Italia si trasformò da paese agricolo a paese industriale e i traguardi raggiunti le consentirono di inserirsi nel gruppo delle prime dieci potenze industriali del mondo. Nel 1968 esplose la contestazione degli studenti, in sintonia con i movimenti pacifisti e le rivolte scoppiate nelle università degli Stati Uniti, francesi e tedesche. A scuotere la convivenza civile intervenne quella che è passata alla storia italiana come ”strategia della tensione“, una lunga sequenza di attentati terroristici che causarono centinaia di morti. Da tempo è chiaro che fu perseguita da gruppi di potere politico, militare ed economico per ostacolare l'affermazione dei partiti di sinistra. Dalla metà degli anni Settanta, si formarono anche gruppi clandestini di terroristi di sinistra, come le Brigate Rosse, mentre nel quadro politico degli anni Ottanta, una delle novità più importanti fu l'affermazione nelle consultazioni elettorali di nuovi gruppi estranei ai partiti tradizionali, come il Partito radicale, i Verdi e le leghe regionali. Agli inizi degli anni Novanta il quadro politico italiano, rimasto pressoché immutato per quasi cinquant'anni, subì una serie di profondi sconvolgimenti che parvero segnare il tramonto della prima repubblica. Dopo la vittoria elettorale della coalizione moderata guidata da Berlusconi, il capo dello stato, Oscar Luigi Scalfaro, affidò a questi l'incarico di formare il governo, ma a seguito di una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni insieme con la Lega, il governo Berlusconi si dimise nel 1994. Nel 1999 il Parlamento elesse Carlo Azeglio Ciampi alla presidenza della Repubblica. All’indomani delle elezioni europee il governo dell’Ulivo fu sottoposto all’offensiva del Polo delle libertà, determinato a ripetere il successo del 1994 e a riconquistare la guida del paese. Le elezioni del 13 maggio 2001 videro la vittoria del Polo delle libertà, anche se l’esordio del governo Berlusconi avvenne in un clima polemico.
A tre anni dall’insediamento del governo di Silvio Berlusconi, il paese è alle prese con una situazione critica dal punto di vista economico, alla quale ha corrisposto un aumento della conflittualità sociale e sindacale. In seguito all’attacco terroristico che l’11 settembre 2001 colpì gli Stati, il governo italiano offrì il proprio sostegno alla campagna lanciata da Washington contro il terrorismo internazionale e nel settembre 2002 l’Italia ha aderito alla strategia della “guerra preventiva” contro l’Iraq di Saddam Hussein.
   
[Banconota] [Personaggio]
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Gian Lorenzo Bernini
Michelangelo Buonarroti
Cristoforo Colombo
Caravaggio
Vittorio Emanuele III
Ugo Foscolo
Leonardo da Vinci
Galileo Galilei
Guglielmo Marconi
Alessandro Manzoni
Montessori Maria
Marco Polo
Gioacchino Rossini
Raffaello Sanzio
Tiziano Vecellio
Giuseppe Verdi
Alessandro Volta
 
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