Scoperto nel 1485 dal portoghese Diego Cao, e sede di un antico regno indigeno, fu in parte colonizzato dai portoghesi nei secoli XVI-XVII. Sulla fine del secolo XIX, in seguito alle scoperte di Stanley, se ne interessò Leopoldo II del Belgi, che lo governò direttamente fino al 1908, quando il Congo divenne colonia del Belgio. Ottenne l’indipendenza nel 1960 e da questa data ha avuto vita assai agitata, per i contrasti tra le varie fazioni politiche, che hanno reso necessario l’intervento dell’ONU. Nel 1964 scoppiò nelle regioni settentrionali una ribellione capeggiata da elementi di sinistra. Nel 1965 prese il potere Mobutu, che istituì un regime autoritario di tipo presidenziale e impose una nuova Costituzione. Nel 1970 fu confermato presidente per sette anni e avviò un ampio programma di africanizzazione, in seguito al quale nel 1971 il paese prese il nome di Zaire. Negli anni Settanta il calo del prezzo del rame sui mercati internazionali provocò un grande aumento del debito estero. La corruzione diffusa a tutti i livelli e il saccheggio delle ricchezze del paese aggravarono la crisi economica che negli anni Novanta raggiunse il suo culmine. Nel gennaio del 1994 la Conferenza nazionale e l'Assemblea nazionale, favorevole a Mobutu, formarono un Parlamento di transizione che fissò una scadenza di 15 mesi entro cui svolgere un referendum costituzionale e libere elezioni. Nel 1996 le truppe dell'Alleanza delle forze democratiche per la liberazione del Congo-Zaire attaccarono i campi profughi di Bukavu e, nei primi mesi del 1997, Kabila chiese la resa incondizionata di Mobutu. Il 4 maggio 1997 Mobutu e Kabila si incontrarono su una nave della marina sudafricana, senza però giungere ad alcun accordo. Il 18 maggio i ribelli conquistarono la capitale Kinshasa e Kabila si autoproclamò presidente del paese, cambiandone il nome in Repubblica democratica del Congo. Mobutu si rifugiò in Marocco, dove morì lo stesso anno. In una situazione di assoluto stallo, nel 2001 Laurent-Désiré Kabila fu ucciso in una congiura di palazzo e, pochi giorni dopo, una sessione straordinaria del Parlamento nominò alla presidenza del paese il figlio di Kabila, Joseph.

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