Nel X secolo a.C. si stabilirono nella regione popolazioni khoisan e, verso il 100 a.C., i bantu. I primi europei giunti sul territorio sudafricano furono i portoghesi; nel 1488 il portoghese Bartolomeo Díaz fu il primo a circumnavigare l'Africa e a scoprire il capo di Buona Speranza, mentre nel 1498 Vasco da Gama doppiò il capo.
Dopo che la Gran Bretagna acquisì la colonia del Capo, migliaia di coloni britannici giunsero in Sud Africa. Il governo inglese mostrò di voler limitare il proprio impegno in Sudafrica, e tra il 1852 e il 1854 riconobbe formalmente l'indipendenza del Transvaal e dello Stato libero di Orange, ma la scoperta di ricchissimi giacimenti di diamanti e oro nel Transvaal suscitò nuove mire espansionistiche da parte dell'impero britannico. Nel 1886 i tedeschi occuparono l'Africa del Sud-Ovest.
All'inizio del 900 il Sudafrica era diventato un grande esportatore di minerali preziosi ed era interessato da un intenso processo di industrializzazione e urbanizzazione.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, il governo appoggiò la Gran Bretagna e gli Alleati. Nel 1948 il primo ministro Daniel F. Malan intraprese un'opera di sistematizzazione della segregazione razziale e l'indipendenza raggiunta nel 1975 dalle vicine colonie portoghesi dell'Angola e del Mozambico fece aumentare le pressioni degli Stati Uniti per una normalizzazione della situazione sudafricana. Nel 1996 il paese emanò una nuova Costituzione, modificata e approvata nel 1997. Il Sudafrica non è ancora riuscito a risolvere le forti disuguaglianze sociali ed è afflitto da una grave crisi economica, che costringe oltre il 50% della popolazione a vivere al di sotto del livello di povertà, con tassi di disoccupazione che sfiorano il 30%.

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