Uomo politico messicano (San Pablo Guelatao, Oaxaca, 1806 – Città del Messico 1872)
Di famiglia india Zapotec, governatore di Oaxaca (1847-52) , per le sue idee liberali, fu costretto all’esilio durante la presidenza di A.I. de Santa Ana. Nel 1855 tornò in patria, ove appoggiò la rivolta di J. Alvarez e J. Comonfort , ministro della Giustizia. Durante la presidenza di quest’ultimo, si segnalò per la sua attività riformistica. La costituzione anticlericale del 1857 causò,però, la deposizione di Comonfort (1857) e Juàrez , costituito un governo dissidente a Veracruz (riconosciuto dagli U.S.A.), alimentò la guerra civile (< Guerra della riforma > ). Vincitore nel 1861, fu subito dopo proclamato Presidente della Repubblica.
La disastrosa situazione finanziaria del Paese costrinse Juàrez a sospendere per due anni il pagamento dei debiti interni, ciò fornì alla Francia il pretesto per un intervento militare che costituì nel Messico un impero vassallo sotto l’Arciduca Massimiliano d’Asburgo 1862.

Uomo politico messicano (n. San Pedro de Las Colonias 1873 – Città del Messico 1913).
Riformista e avversario di Porfirio Diaz. Dopo l’elezione di questi capeggiò la rivoluzione che si estese a varie regioni del Messico con un programma di radicali riforme politiche e sociali. Madero dovette combattere contro le insurrezioni di E. Zapata e di Felix Diaz. Arrestato da quest’ultimo nel 1813 fu assassinato.

Rivoluzionario messicano (n. 1879 – m. 1919 ).
Combattè nel 1911, durante la rivolta del Madero contro Porfirio Diaz a capo di un esercito di indios; più tardi, talora a fianco di Pancho Villa, continuò a combattere, spesso controllando intere Regioni, specie quelle meridionali del Paese e occupando anche per qualche tempo Città del Messico, per imporre il piano di riforma agraria a favore dei lavoratori agricoli.
Fu assassinato da un nemico politico.