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Personaggi della Francia  
Napoleone I
11.44 PM - Gulden
   
(Ajaccio 1769 - Sant'Elena 1821). Fu imperatore dei francesi dal 1804 al 1814 e nel 1815 e re d'Italia dal 1805 al 1814. Secondo figlio dell'avvocato còrso Carlo Maria Buonaparte (Napoleone muterà il cognome in Bonaparte durante la campagna d'Italia) e di Letizia Ramolino, proveniva dalla piccola nobiltà locale dell’ isola natia. Frequentò il collegio militare di Brienne, nella Champagne, per poi passare alla scuola militare di Parigi, dove ottenne il grado di sottotenente d'artiglieria. Condivise gli ideali di libertà e di eguaglianza della Rivoluzione francese, al cui scoppio rientrò in Corsica, ricoprendo la carica di tenente colonnello della Guardia nazionale còrsa. Quando nel 1793 la Corsica dichiarò la propria indipendenza, Napoleone, considerato patriota francese e repubblicano, dovette rifugiarsi in Francia. Nel 1796 sposò Giuseppina di Beauharnais, vedova di un aristocratico ghigliottinato durante la Rivoluzione. Pur con un esercito mal equipaggiato, Napoleone seppe far leva sullo spirito rivoluzionario e patriottico dei soldati e portò a effetto un'azione fulminea contro gli austro-piemontesi, sconfiggendoli a Cairo Montenotte, Lodi, Arcore e Rivoli, e costringendo così il Piemonte all'armistizio di Cherasco del 28 aprile 1796. Conquistate Modena, Reggio, Bologna e Ferrara, che riunì nella Repubblica Cispadana e presa Mantova, ultima fortezza austriaca, puntò su Vienna, ma la precarietà della situazione nel Veneto, dove gli austriaci fomentavano sollevazioni antifrancesi, lo indusse all'armistizio di Leoben, sfociato in seguito nel trattato di Campoformio. L'accordo prevedeva che l'Austria entrasse in possesso dei territori della Repubblica di Venezia, mentre la Lombardia, gran parte dell'Emilia e della Romagna e i territori della Repubblica Cispadana furono uniti nella Repubblica Cisalpina. In seguito le truppe francesi invasero il Lazio e occuparono Roma, fondando la Repubblica Romana, mentre la Repubblica Partenopea durò solo pochi mesi. Il territorio fu presto riconquistato dal re Ferdinando di Borbone. Nel 1799 attuò un colpo di stato, che portò all'instaurazione del Consolato. In qualità di primo console, emanò la Costituzione dell'anno VIII, in vigore dal 25 dicembre 1799, con la quale gli venivano attribuiti pieni poteri. Per ottenere l'appoggio degli ambienti cattolici stipulò con la Santa Sede un concordato, in base al quale il cattolicesimo veniva dichiarato la religione della maggioranza dei francesi e con cui si pose fine alle dispute con la Chiesa cattolica, sorte in seguito alla Rivoluzione. Napoleone si fece nominare console a vita e il 18 maggio 1804 venne proclamato dal Senato imperatore ereditario con il nome di Napoleone I; quest’ atto fu sancito da un plebiscito popolare e dall'incoronazione nella cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, da parte del papa Pio VII. La sua opera più significativa nell’ opera di restaurazione della Francia fu il Codice napoleonico, o codice civile, esteso a tutti i paesi annessi o controllati dalla Francia, che confermava l'uguaglianza giuridica, la libertà religiosa, il diritto di proprietà privata e la laicità dello stato. Ne frattempo sconfisse gli austriaci e Firmò con essi la pace di Lunéville, ma in seguito fu sconfitto dagli inglesi a Trafalgar. Nel 1806 Napoleone s'impadronì del Regno di Napoli, insediando sul trono prima il fratello Giuseppe, poi il cognato Gioacchino Murat; con il cosiddetto blocco continentale, Napoleone mirò a distruggere il commercio britannico, proibendo l'attracco di navi inglesi in Europa. Nel 1807 conquistò il Portogallo; nel 1808 pose sul trono di Spagna il fratello Giuseppe; nel 1809 occupò Vienna; l'anno successivo, dopo il divorzio da Giuseppina, sposò Maria Luisa d'Austria, da cui ebbe un figlio, il futuro Napoleone II. Nel 1810 Napoleone si trovava a capo di un impero che si estendeva per 750.000 km2, da Brest ad Amburgo, da Amsterdam a Roma. Allora iniziò a costituirsi una reazione antinapoleonica in Europa, mentre all'interno dell'impero cresceva il malcontento per l'enorme sforzo bellico sempre meno giustificato dagli interessi nazionali. Così gli eserciti della sesta coalizione batterono a Lipsia Napoleone, che abdicò ritirandosi sull'isola d'Elba. Nel 1815, approfittando dell’ opposizione al nuovo sovrano, Luigi XVIII, Napoleone marciò su Parigi, dove emanò una nuova costituzione, ma la sconfitta subita a Waterloo da parte della settima coalizione mise fine al cosiddetto periodo dei Cento giorni. Esiliato nell'isola di Sant'Elena, Napoleone morì per un cancro allo stomaco il 5 maggio 1821.
   
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