(São
Borja 1883 - Rio de Janeiro 1954), presidente
del Brasile dal1930 al 1945 e dal 1950
al 1954. Già ministro e governatore
dello stato di Rio Grande do Sul, nel
1930 assunse il potere grazie a un colpo
di stato appoggiato dai militari; presidente
provvisorio sino al 1934, venne poi
legalmente confermato nella carica dal
Congresso. Nel 1937 tuttavia, invocando
lo stato di emergenza, sciolse il Parlamento,
bandì tutte le formazioni politiche
e introdusse una nuova costituzione
autoritaria, base del cosiddetto Estado
Novo (Nuovo Stato). Vargas incoraggiò
la modernizzazione dell'industria, elaborò
un nuovo codice del lavoro e nazionalizzò
le risorse minerarie. Durante la seconda
guerra mondiale si schierò con
decisione a fianco degli Stati Uniti,
contribuendo alla vittoria degli Alleati
con un ingente corpo di spedizione in
Europa. Nel dopoguerra, la riluttanza
ad allentare l'autoritarismo del suo
regime fu all'origine del pronunciamento
militare che lo estromise dal potere
nel 1945. Messosi a capo di un nuovo
Partito laburista, cinque anni dopo
riconquistò la presidenza, ma
la sua amministrazione fu molto osteggiata
dai militari; credendo imminente un
nuovo colpo di stato ai suoi danni,
Vargas si suicidò il 24 agosto
1954.