(Widerau,
Sassonia 1857 - Mosca 1933), pensatrice
e dirigente politica tedesca di idee
marxiste, militante nel movimento femminista;
istituì la giornata internazionale
della donna (8 marzo). Clara Eissen
(era questo il suo cognome da nubile)
si iscrisse alla scuola magistrale a
Lipsia, dove incontrò e sposò
Osip Zetkin, uno studente di origini
russe, e con lui aderì al Partito
socialdemocratico nel 1881. Poco dopo
il partito venne ufficialmente sciolto
dal cancelliere Otto von Bismarck e
la Zetkin, condannata all'esilio, trascorse
otto anni in Svizzera e rientrò
in Germania quando l'interdizione venne
abolita nel 1890 per fondare la sezione
femminile del partito. Nel 1907 fu una
delle organizzatrici della prima Conferenza
internazionale delle donne e nel 1910,
in occasione di un incontro di donne
socialiste a Copenaghen, propose di
istituire la giornata internazionale
della donna. Poco prima dell'ingresso
della Germania nella prima guerra mondiale,
la Zetkin collaborò con Rosa
Luxemburg nella campagna anti-interventista
e aderì alla Lega di Spartaco;
più volte arrestata, al termine
del conflitto entrò a far parte
del primo comitato centrale del Partito
comunista e dal 1920 al 1932 lo rappresentò
al Reichstag (il Parlamento tedesco).
Nell'ultimo discorso che vi tenne sollecitò
la costituzione di un fronte unito che
si opponesse all'emergente Partito nazista.
Dopo l'ascesa al potere dei nazisti
nel 1933, la Zetkin si ritirò
in esilio in Unione Sovietica, dove
morì poco dopo.