(Marbach,
Württemberg 1759 - Weimar 1805),
scrittore e drammaturgo tedesco. Figlio
di un ufficiale dell'esercito, studiò
legge e medicina per poi entrare al
servizio del duca del Württemberg.
Esordì nel 1782 con la fortunata
rappresentazione della tragedia I masnadieri
che metteva in scena le avventure di
un fuorilegge idealista in rivolta contro
una società ingiusta e crudele.
Allontanatosi senza autorizzazione dal
ducato in occasione della rappresentazione,
con questo pretesto Schiller fu arrestato
e ricevette il divieto di comporre altri
drammi di spirito sovversivo. Riuscito
a evadere, visse clandestinamente in
varie città tedesche: Mannheim,
Lipsia, Dresda, Weimar. Le opere giovanili,
per il forte accento posto sulla libertà
dell'individuo e per il vigore drammatico,
si collocano nella cornice dello Sturm
und Drang. Intanto Schiller aveva cominciato
a lavorare al Don Carlos ed era diventato
drammaturgo ufficiale del teatro di
Mannheim (dal Don Carlos Giuseppe Verdi
trarrà nel 1867 uno dei suoi
melodrammi più cupi e innovativi).
Negli anni seguenti si dedicò
prevalentemente a studi storici. Schiller
e Goethe strinsero un rapporto di intensa
amicizia che si rivelò intellettualmente
proficuo per entrambi. Nel 1799 Schiller
terminò un'opera considerata
tra i maggiori drammi storici, la trilogia
in versi Wallenstein, cui fanno da sfondo
le vicende della guerra dei Trent'anni.
Dalla fine del 1799 si stabilì
permanentemente a Weimar. Qui videro
la luce le sue opere della fase considerata
classica: Maria Stuarda, La pulzella
d'Orléans , La sposa di Messina,
Guglielmo Tell. Come traduttore, Schiller
fece conoscere al pubblico tedesco il
Macbeth di Shakespeare e la Fedra di
Racine. Importante fu anche la sua produzione
poetica.