L'Euro
Le banconote in euro sono nate dopo un lungo processo di progettazione iniziato nel 1996, quando l’Istituto Monetario Europeo indisse un concorso per la realizzazione dei bozzetti. Nello stesso anno, dopo aver trasmesso ad un notaio i 44 progetti grafici realizzati per assegnare ad ognuno di essi una serie garantendo così l’anonimato degli autori e l’imparzialità della giuria, i bozzetti vennero valutati da una commissione di 14 esperti di design, marketing, pubblicità e storia dell’arte. Essa selezionò 5 serie per ciascuno dei due temi assegnati: “Epoche e stili d’Europa” e “Moderno/Astratto”. Per conoscere il gradimento del pubblico, i bozzetti scelti furono fatti osservare da 2000 europei, tra cui persone che maneggiano abitualmente denaro per la loro professione. L’inchiesta fu organizzata dalla EOS Gallup Europe, una società specializzata in sondaggi e ricerche di mercato che fece esaminare le dieci serie prescelte e sottopose le 2000 persone ad un questionario. Nel dicembre del 1996 il consiglio dell’IME, predecessore della BCE, dopo aver ricevuto i risultati della consultazione pubblica e della giuria, scelse i progetti del bozzettista della Banca nazionale austriaca Robert Kalina che, secondo il tema “Epoche e stili d’Europa”, aveva raffigurato lo stile classico per la banconota da 5€, quello romanico per la banconota da 10€, il gotico per quella da 20€, rinascimentale per la banconota da 50€, lo stile barocco e rococò per quella da 100€, architettura del ferro e del vetro per quella da 200€ e infine l’architettura moderna del XX secolo per la banconota da 500€. Gli elementi architettonici di ogni epoca rappresentata non raffigurano monumenti realmente esistenti, ma riflettono semplicemente lo stile tipico di ciascun periodo.
Per “internazionalizzare” l’euro, il materiale utilizzato per produrre la carta delle banconote proviene da varie zone del mondo: Stati Uniti, Asia centrale e Africa. La materia prima utilizzata è il cotone, le cui fibre troppo corte vengono acquistate dalle cartiere e trasformate in carta di puro cotone. Le fibre, triturate e sbiancate, vengono unite all’acqua formando così un impasto a cui vengono aggiunte sostanze chimiche per la resistenza della carta. Per questo la carta delle banconote in euro è molto resistente e possiede la caratteristica della “sonorità”. Terminato il processo di produzione della carta, essa viene distribuita a 15 officine carte valori in vari paesi europei, che hanno il compito di stampare le banconote in euro e a cui è destinato un rigoroso sistema di controllo elaborato dalla BCE per assicurare l’uniformità delle banconote in euro nell’intera area. I procedimenti principali della stampa sono l’offset e la calcografia: le macchine per la stampa offset consentono di stampare contemporaneamente entrambi i lati della banconota, mentre la stampa calcografica trasmette alle banconote proprietà rilevabili al tatto che permettono, a chi le utilizza, di controllarne l’autenticità. Dopo aver tagliato i fogli in biglietti singoli, effettuato i controlli di qualità e suddivise e confezionate in base al taglio, le banconote vengono immagazzinate in camere blindate poste all’interno delle officine carte valori. Per la distribuzione le banconote in euro vengono inviate alle 12 banche centrali nazionali dei paesi dell’area euro, che a loro volta distribuiscono le banconote ai depositi regionali e alle loro filiali.
Codici identificativi nazionali
Contrariamente alle monete, le banconote non hanno un lato nazionale che indica la provenienza. Questa informazione è contenuta in un codice sul retro della banconota. La prima lettera identifica la nazione emettitrice, le cifre seguenti (sommate assieme finché non resta una sola cifra) forniscono un carattere di controllo, anch'esso specifico di una data nazione. I codici W, K e J sono stati riservati per gli stati membri dell'UE che non partecipano all'Euro.
Codici identificativi degli stampatori
Nascosto sul fronte della banconota, vi è un secondo codice, dove la prima lettera indica lo stampatore della banconota. Il codice dello stampatore non deve necessariamente coincidere con il codice nazionale, ovvero, banconote emesse da una data nazione potrebbero essere state stampate in un'altra nazione (ad esempio alcune banconote finlandesi sono state stampante nel Regno Unito). I codici A, C ed S sono stati riservati per stampatori che non stanno attualmente stampando euro banconote. Dal 2002 le banche centrali delle singole nazioni sono responsabili per la produzione di uno o due tagli specifici di banconote e selezionano quindi gli stampatori. Questo schema decentralizzato significa che ogni banca centrale deve scambiare i tagli prodotti in luoghi differenti prima dell'emissione.
Per ulteriori informazioni visita l'articolo: Conosciamo l' Unione Europea.
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